L’Oratorio, come luogo di lavoro e di impegno ideato da Don Giovanni Bosco ed entrato nello spirito e nei programmi salesiani, rappresenta il primo obiettivo che Don Nello si proponeva di realizzare. Con l’Oratorio si impegnava il giovane al lavoro, gli si toglieva lo spazio dell’ozio e, non ultimo vantaggio, creava qualche piccolo introito per la sopravvivenza.
“tanti di noi impararono un mestiere nei laboratori artigiani sotto la guida dei maestri invitati da Don Nello: falegnameria, meccanica aeromodellismo”.
L’Oratorio iniziò la sua attività con i soldi della vendita di un orologio che Don Nello aveva ricevuto in dono da un capitano durante la guerra vissuta come cappellano militare. In seguito alcuni macchinari gli vennero regalati dalla Pirelli. La sua officina era diventata una delle più importanti di Tivoli.
È un’associazione di signore benemerite, che esiste da quando Don Nello iniziò la sua attività a Tivoli e che affianca l’Opera, ideando e realizzando qualsiasi tipo di supporto materiale e morale a favore dei ragazzi del Villaggio. Hanno iniziato con umiltà, spontaneamente, a fianco di quel “prete pazzo”, subito dopo la guerra, quando bussavano porta a porta per rimediare vitto e vestiario. Cominciarono in due, tre, poi aumentarono sempre più e, sotto la presidenza della Signora Lina Conti De Selby, nobil donna di alti valori morali, divennero una ventina, tutte unite da amicizia e da un ideale comune caratterizzato da un binomio di valori: “umiltà e carità”, ideale rimasto immutato anche dopo decenni.L’andamento economico del Villaggio è sempre stato in sofferenza. Dalla documentazione si evince che, specialmente nei primi periodi della vita del Villaggio, le Dame Patronesse abbiano costituito il supporto più importante. Questo fecondo impegno di amore delle Dame Patronesse continua tuttora a fianco di Don Benedetto.
Don Benedetto ha fatto si che al Villaggio arrivassero delle suore dalla Colombia. La Madre Superiora Suor Marta, Suor Dora e suor Gloria si sono inserite benissimo nelle complesse attività del Villaggio e hanno assunto il ruolo giusto nel contesto dell’Opera. Esse sono presenti amorevolmente tutto il giorno, familiarizzando con i ragazzi riempiendo finalmente quel vuoto sociologico, con soddisfazione di tutti.
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